giovedì 19 luglio 2012

"L'armadio della vergogna" di Franco Giustolisi

C'è un palazzo cinquecentesco a Roma, in via Acquasparta, sede della procura generale militare. Li affluivani, dopo la liberazione, i fascicoli degli eccidi compiuti, tra il 43 e il 45 il nostro paese. Nazisti e fascisti, SS e repubblichini di Salò fecero decine di migliaia di vittime. Quindici, forse ventimila italiani innocenti, gente senz'armi, civili in fuga dalla guerra. Per lo più donne, vecchi e bambini: non furono rappresaglie, anche se le fecero passare per tali, la loro esatta definizione è omicidi. La gran maggiornanza dei carnefici ha potuto farla franca.
La descrizione di quei misfatti, le prove, le testimonianze, avvenne per caso  nel 1994. Il libro spiega chi e perchè nascose nell'armadio queste testimonianze.
Dall'introduzione di Giustolisi al libro:
Impressiona la memoria collettiva che Mussolini, il bonaccione, secondo Berlusconi, fu crudelmente esposto a testa in giù in piazzale Loreto. Peccato che si dimentichi di ricordare cosa successe su quella stessa piazza, poco meno di un anno prima, il 10 agosto 1944. Quindici civili, prelevati dal carcere milanese di San Vittore, furono fucilati dai repubblichini, comandati da un ufficiale delle SS. Fu dato l'ordine di ladciare i cadaveri sull'asfalto, fu vietato ai familiari anche solo di poterli raccogliere per dar loro sepultura.
Ora si pubblicizza la triste storia del sangue dei vinti. Nessuno, negli ultimi anni, in cui pure uno squarcio di verità si era fatto strada con la scoperta dell'armadio della vergogna, ha fatto salire alla ribalta, ha dato gran peso, ha ricordato, ricorda il sangue delle vittime.
Il 27 gennaio si celebra la giornata della memoria, memoria di tutti e per tutti. Ma pochi lo sanno. E per inveterata abitudine mediatica, si fa riferimento al solo dramma dell'olocausto, che nulla potrà far mai dimenticare. Il 10 febbraio è diventato il giorno delle foibe e dell'esodo degli istriani, costretti a questo, ma nessuno lo dice, dalla guerra fascista.
E i bambini e le donne, i vecchi uccisi dai nazisti e dai repubblichini? E i militari trucidati? E quelli imprigionati nei lager? Meritano anch'essi rispetto, ricordo, riconoscenza. Il loro sacrificio, insieme a quello dei partigiani, ha generato la Costituzione, la Repubblica, la nostra democrazia.     

Post del 9/5/2004
Link su ibs

Nessun commento:

Posta un commento