mercoledì 26 settembre 2012

L'impero dei draghi - Valerio Massimo Manfredi

Un libro che ha come tema centrale l'incontro tra due culture: quella romana, della roma tardo imperiale, e quella cinese, il regno dei draghi. Di questo incontro non esistono prove certe, come afferma Manfredi in una note a fine libro, ma sono ipotesi provate da documenti in mano a storici.

La storia inizia con l'assedio di Edessa, nel 260 d.c.: le truppe di Shapur I, re di Persia, costringono l'imperatore romano e la sua scorta, a negoziare la resa. Ma l'incontro è un tranello: l'imperatore Valeriano, il suo ufficiale di scorta, Metello e altri 9 legionari, vengono catturati e rinchiusi in una miniera da cui nessuno è riuscito a fuggire: marciranno ai lavori forzati come miserabili malfattori. L'imperatore muore di stenti e Metello giura di riportarne le ceneri in patria: riescono a fuggire e a rifugiarsi in un'oasi, dove incontrano un commerciante di seta, Daruma. Questi li convince di diventare la scorta di un principe cinese, braccato come loro dai persiani, fino al paese chiamato Sera Marior: il regno cinese.
Venendo con me – continuò Daruma – vedrete cose che nemmeno immaginate che possano esistere, conoscerete un mondo che nessun altro della vostra terra ha mai visto e vedrà mai.”

Questa è la parte migliore del libro: i romani attraverso le foreste dell’India, le montagne dell’Himalaya, i deserti dell’Asia centrale fino a raggiungere la sede di una civiltà dalla cultura antica e meravigliosa. Qui Metello scopre che la persona che hanno scortato è un principe di un regno cinese, che è stato usurpato del suo potere. Durante il viaggio lo ha incuriosito parlandogli della sua cultura: questa si basa sul potere della mente e che si rafforza con la meditazione. La forza dei romani sta nella “virtus”: “Significa forza virile, ma è difficile spiegarne veramente l'essenza. È la forza che ci spinge a dare la vita per la nostra famigliae la nostra patria, se necessario, senza sperare in nulla se non nel ricordo che rimarrà del nostro onore”.

In Cina, nel regno del nord, Metello aiuterà il principe Dan Quing a sconfiggere il feroce rivale, facendosi aiutare gli spettri di un'armata scomparsa secoli prima, nella battaglia decisiva.
Il libro si svolge attorno alla figura del comandante Metello. Esso incarna tutti i valori dell'eroe, come in altri libri di Manfredi: il senso dell'onore, dell'amicizia, della fedeltà alla parola data e ai propri valori, il rispetto degli altri popoli che incontra. Nel suo straordinario viaggio si trova trascinato in un mondo nuovo, avvolto da una natura sconosciuta, misteriosa, ma che lo affascina: dai venti monsonici, alle alture dell’Himalaya, il cui superamento costituisce una severa prova per i romani, fino al regno dei draghi, in cui tutto è una scoperta. Le costruzioni, le tecniche di combattimento fino ai frutti di questa terra: dalle arance ai melograni, fino al grano di palude (il riso). Forse il finale può risultare un po' scontato, ma in generale è una lettura interessante, scorrevole, nel quale lo spirito trascinante dell'avventura non abbandona mai il lettore. 

aprile 2005
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